Scopri Sauris: dove la Carnia è natura e tradizione
“È stato il grande isolamento che ha permesso alla primitiva colonia tedesca, pervenuta nel medioevo, forse dal Tirolo o dall’alta Carinzia, di mantenersi compatta e di conservare idioma, tradizione e costumi, pur essendo circondata da genti ladine e italiane, stanziate in tutte le valli vicine.”
Emilio Scarin, La casa rurale nel Friuli (1943)
Scoprire ZEA, la trota affumicata di Sauris, è un’ottima occasione per immergersi nel magico mondo di Sauris-Zahre, con le sue montagne incontaminate e la sua originale cultura carnico-tedesca, che si esprime nella peculiarità della lingua, delle architetture e delle tradizioni, conservate in secoli di straordinario isolamento.
Il comune di Sauris si distende nell’alta val Lumiei, raggiungibile dal Cadore o dalla val Tagliamento, la via d’accesso più frequentata: dai 560 metri di Ampezzo ai circa 1000 del Lago della Maina, si percorre una forra profonda fino a 130 metri e scavata dal torrente Lumiei. Questo vertiginoso corridoio è ancora fiancheggiato dalle tracce di antichi sentieri scavati nella roccia, affrontati dai saurani in lunghe cordate umane, fino alla costruzione della prima strada rotabile nel 1919.
Oltre il turchese del lago, il paesaggio si spalanca ampio e arioso tra i 1000 e i 1760 metri di altitudine, sia nell’ascendere verso Sauris di Sotto-Untzahre e Sauris di Sopra-Oubrazahre, sia nel risalire la verde convalle di Lateis-Latais. Borghi lindi e fiabeschi, distesi sui prati in splendida solitudine, parlano di un recente successo turistico, cui giovano la grazia e la serenità dei luoghi.
Qui il viaggiatore più curioso può cogliere i tratti di una civiltà alpina unica, che affonda le sue radici mitiche nella fondazione a opera di Lorenzo ed Osvaldo, soldati o cacciatori profughi dalla Germania, cui sono dedicate le due chiese gotiche della valle. Studi e ricerche di carattere etno-linguistico propendono per una più probabile migrazione di genti tra Carinzia e Tirolo, durante i secoli XII e XIII.
A Sauris-Zahre l’architettura, in particolare, risente d’influenze germaniche, tramandate ancora oggi nelle tecniche costruttive: Blockbau, scandole, gardìcii. Poesia del legno di ascendenza nordica, esaltata nelle case dell’Albergo Diffuso di Sauris di Sopra, ricavato in un tradizionale borgo montano.
Oggi questa florida comunità, che conta poco più di 400 abitanti ed è sempre più apprezzata da un turismo di qualità, parla ancora il locale zarischen sprochen, affiancato nell’uso comune a friulano, italiano, tedesco, e mantiene i valori di una tradizione unica, che spazia da un ricco patrimonio di costumi e usanze, come il carnevale saurano, a una gastronomia di prim’ordine, che annovera tra i suoi prodotti i rinomati prosciutti, speck e salumi affumicati, i saporiti formaggi caprini e di malga, le trote friulane e la birra.
Una nota distintiva dei sapori saurani è conferita dall’affumicatura con legno di faggio, ginepro, ciliegio, praticata con lo speck e gli insaccati, le ricotte, le birre e oggi anche con ZEA, la trota affumicata di Sauris.
Per saperne di più visita il portale turistico di Sauris-Zahre